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Lettere dal Chaco. Dellai batti un colpo

Gli articoli del 4 e 7 dicembre 2011 del giornale NORTE di Resistencia hanno evidenziato le problematiche (nascoste) del Frigorifico di Pampa del Infierno patrocinato dal coordinatore dei progetti della Provincia per il Sud America e sponsorizzati dalla Trentini nel mondo. Si sono spesi oltre 10 milioni di euro senza dare effettivo beneficio agli emigranti di origine trentina, anzi creando disoccupazione e operai in sciopero per avere lo stipendio (come si può leggere in precedenti articoli di denuncia della situazione).
Ciro Russo è intervenuto per difendere il suo operato.
Mai il silenzio sarebbe stato opportuno per non compromettere le relazioni Trento – Resistencia. Purtroppo la forma polemica della sua intervista ha creato una catena di reazioni, l’ultima del 7 dicembre credo sia opportuno che venga letta in attesa dell’evolversi della situazione che può compromettere altre iniziative e rendere difficile la gestione di chi con gennaio 2012 succederà a Ciro Russo.
Ferruccio Bolognani

Di seguito riportiamo le due lettere inviate da Ferruccio a Dellai ed al Consiglio Provinciale.

Ai consiglieri membri della Giunta Provinciale di Trento
Lorenzo Dellai, presidente
Alberto Pacher, vice presidente
Marta Dalmaso, assessore istruzione
Alessandro Olivi, assessore economia
Mauro Gilmozzi, assessore enti locali
Tiziano Mellarini , assessore foreste e turismo
Ugo Rossi, assessore alla salute
Franco Panizza, assessore alla cultura
Lia Giovanazzi Beltrani, assessore alla convivenza

in questa prima comunicazione riporto alcuni articoli del DIARIO NORTE di Resistencia e un chiaro commento del Centro Mandela, quando ancora c’erano speranze per il Frigorifico

Questi articoli provocheranno (dopo un mese) una polemica di Ciro Russo contro il Governo del Chaco che biasimo e che compromette le buone relazioni tra Trento e Resistencia, perché il problema degli emigranti non deve essere coinvolto in una iniziativa commerciale ed industriale
presentata per solecitare l’appoggio della PAT al Progano, Una iniziativa che doveva essere soppesata da un “professional” e non da una persona che non aveva competenze e professionalità.
Eppure, nel 2004 aveva dichiarato al Diario Norte che il Frigorifico era una cattedrale nel deserto costata gia 2.500.000 dollari.
Forse da allora si potevano evitare altri milioni di spesa se si fosse esaminato il problema e non si fossero firmati protocolli e visite della Quarta Coimmissione che aveva visto il folclore delle feste e creduto alle lucciole, senza esaminare i bilanci della Cooperativa Trento Chaqueña ora in fallimento perché, come ha detto Hugo Zurlo, non si finanzia una Cooperativa che produce ogni anno delle perdite.
Un saluto. Ferruccio Bolognani

Ai consiglieri membri della Giunta Provinciale di Trento
Lorenzo Dellai, presidente
Alberto Pacher, vice presidente
Marta Dalmaso, assessore istruzione
Alessandro Olivi, asessore economia
Mauro Gilmozzi, assessore enti locali
Tiziano Mellarini , assessore foreste e turismo
Ugo Rossi, assessore alla salute
Franco Panizza, assessore alla cultura
Lia Giovanazzi Beltrani, assessore alla convivenza

questa seconda comunicazione riporta articoli del DIARIO del 4 e 7 dicembre 2011 con breve traduzione e commento

Mentre ho seguito con interesse il convegno dei Consultori in Cile come forma di risarcimento morale agli errori di Trento per l’emigrazione del 1952 ed ho gioito nel leggere la relazione di Gardumi e vedere le foto del soggiorno formativo dei giovani in Brasile con la Giordani sono amareggiato nel presentare alla Giunta ciò che si legge nel Diario di Resistencia perché non onora il comportamento del responsabile dei progetti della PAT.
Ricordo che Enrìzo Casagranda ha più volte denunciato le problematiche connesse al Frigorifico di Pampa del Infierno senza avere risposte che evitassero la conclusione umiliante fra polemiche e rinunce.
Mi auguro che la PAT non finanzi più opere che danno una immagine industriale e commerciale, che non è opportuna per una associazione che deve seguire problematiche culturali e sociali e sostenere
l’iniziativa autonoma degli emigranti nelle forme di cooperazione da loro scelte e non imposte.

Un cordiale saluto. Ferruccio Bolognani

Chaco e trasparenza

L'arroganza del potereNei giorni scorsi la stampa locale ha dato risalto alla notizia sula richiesta di trasparenza per le aziende partecipate dalla PAT e che il presidente Dellai si è dichiarato d’accordo sulla necessità di dare piena trasparenza alle attività della aziende partecipate dalla provincia.
Ben fatto, è un passo importante verso quella politica di trasparenza e chiarezza che dovrebbero essere alla base delle scelte di quanti amministrano soldi pubblici o comunque operano con azienda a partecipazione pubblica.
Come amici del sudamerica chiediamo a Dellai di essere coerente con le sue dichiarazioni, che condividiamo, e quindi intervenire per garantire trasparenza, pubblicando su Internet, tutti i dati riferiti sia all’ammontare dei finanziamenti in Argentina, del loro utilizzo, dei bilanci sia dal punto delle ricadute economiche che sociali.
Una richiesta di trasparenza sui finanziamenti nella regione del Chaco Argentino, in Paraguay, ecc. dove ci risulta che, non solo siano presenti sperperi ingiustificati, ma che le ricadute sul territorio sono quasi inesistenti. Come ci risulta che a Luche in Paraguay, nella fabbrica costruita con i contributi della PAT, i lavoratori siano stati licenziati solo perché chiedevano i loro diritti.
Quindi ben venga la trasparenza, ma per essere tale deve riguardare tutte le branchie dei contributi pubblici, compresi quelli usati per la solidarietà internazionale e per la cooperazione.
Da mesi come associazione amici del sudamerica abbiamo volantinato in città chiedendo trasparenza sui finanziamenti nel Chaco e nell’America del sud senza avere risposte da parte di Dellai e quindi sorge spontanea una domanda? Fina a quanto durerà questa chiusura omertosa da parte della PAT sui finanziamenti nel Chaco?
Come cittadini trentini che pagano le tasse attendiamo una risposta da parte di Dellai.
Ezio Casagranda
Amici del sudamerica.

La democrazia richiede trasparenza

chacofotoAnche oggi, 3 novembre 2009 gli amici del Sudamerica hanno distribuito davanti alla alla provincia di Trento, in piazza dante, in occasione della riunione del Consiglio Provinciale l’ennesimo volantino di protesta contro questa arroganza del potere provinciale che non trova uguali in Italia.
Una protesta che portiamo avanti da mesi senza che da parte della Giunta o dell’assessore all’emigrazione vengano risposte chiare o disponibilità al confronto.
I motivi sono tutti inerenti la situazione nel Chaco ed alla nostra continua richista di aavere trasparenza nei finanziamenti che la provincia stanzia per l’emigrazione e per la cooperazione internazionale.
Nel volantino di oggi si aggiunge anche la protesta contro la legge provinciale che CANCELLA IL DIRITTO DI ASSOCIAZIONE PER GLI EMIGRATI TRENTINI NEL MONDO.
Infatti dal 1 novembre 2009 l’associazione Unione delle Famiglie Trentine non potrà più ricevere i finanziamenti per le attività a favore degli emigrati trentini. Una scelta che ferisce gravemente la nostra democrazia e la stessa cultura trentina che trova le sue radici non solo nello spirito autonomista ma anche nel pluralismo e nella trasparenza della cosa pubblica.
Una legge che cerca di cancellare non solo una voce critica, ma anche un modo alternativo di intendere gli aiuti agli emigranti. Un modello che punta sui micro progetti e capaci di coinvolgere le popolazioni locali, indigeni compresi, anziché su opere mastodontiche, teorizzate a tavolino, che poi si trasformano, come nel caso del Frigorifico in cattedrali nel deserto.
Quindi, anche se da questa giunta provinciale sembra essere sorda a qualsiasi voce che non sia di semplice e indiscusso assenso alle sue scelte, noi non ci stancheremo di denunciare questo vergognoso silenzio che, come una cappa IMPENETRABILE, soffoca qualsiasi possibilità di conoscere la verità.
Gli amici del sudamerica

Chiediamo un incontro con il Presidente Kessler

KesslerPATEgregio Signor
Dott. Gianni Kessler
Presidente del Consiglio Provinciale
Via Manci, 27
38100 TRENTO

Egregio Presidente,
alcuni di noi erano presenti alla cerimonia di apertura della mostra sui diritti umani in Argentina, nella Sala Rappresentanza della Regione ed abbiamo condiviso ed apprezzato il Suo intervento; certamente non può esserci democrazia senza la verità. Purtroppo anche in Italia, nonostante sia considerato un Paese democratico, permangono ancora ombre inquietanti…stragi sulle quali, come Lei ha ricordato, non si è ancora fatta luce.
Anche in Trentino, terra di pacifica convivenza dove da millenni si esercita l’autodeterminazione e la sovranità del popolo, dobbiamo impegnarci per raggiungere un grado maggiore di partecipazione popolare (democrazia appunto) e di trasparenza delle istituzioni affinché i giovani ed i cittadini non si allontanino ancor di più dalla politica e si affermi un senso diffuso e generalizzato di sospetto e muta rassegnazione.
Noi Amici del Sudamerica abbiamo portato avanti con questo spirito la nostra mission anche dopo il nostro ultimo incontro presso Palazzo Trentini lo scorso 20 febbraio 2009 ed abbiamo continuato a chiedere fiduciosi un incontro al Presidente Dellai che fino ad oggi non ha ancora fissato.
Nel frattempo abbiamo incontrato anche l’Assessore alla convivenza e solidarietà internazionale Lia Beltrami Giovanazzi, alla quale abbiamo riferito le nostre impressioni e riflessioni. L’Assessore, al corrente di molti aspetti legati ai progetti di cooperazione allo sviluppo in Sud America e condividendo la necessità di dare ampia diffusione ai dati relativi ai finanziamenti pubblici, ha accolto la nostra richiesta di farsi portavoce delle nostre istanze al Presidente Dellai, ossia la pubblicazione sul sito della Provincia dei bilanci dei progetti a favore degli emigrati trentini in Sud America, la convocazione di una conferenza dell’emigrazione alla quale sia garantita pari opportunità di partecipazione a tutte le realtà coinvolte, l’incontro con il Presidente Dellai.
Intanto continuano a giungere dall’Argentina notizie che confermano le reali difficoltà in cui sembra essere immerso il Frigorifico di Pampa de l’Infierno, con il Vice governatore che dispone (impone) che le mense pubbliche debbano cucinare carne di capre due volte alla settimana, nel disperato tentativo di trovare un mercato alternativo e dare sollievo alle finanze del progetto.
Ancora una volta siamo a chiederLe un incontro per poter approfondire questi temi.
In attesa di cortese risposta, ringraziamo fin d’ora per la consueta attenzione.
Cordiali saluti
per gli Amici del Sud America
Ezio Casagranda, Gianna Copat, Silvana Bertona, Claudia Nardon, Renza Bertolini, Omar Serra.

Trento, 5 ottobre 2009

Non c’è verità senza trasparenza

chaco2Domani gli amici del sud America saranno di nuovo in piazza per dare seguito alla battaglia per la trasparenza sugli aiuti trentini al Chaco.
Nei giorni scorsi il presidente del consiglio provinciale, in occasione del convegno sui diritti umani in Argentina, portando il saluto del consiglio provinciale ha ricordato, riferendosi ai desaparecidos argentini, che la ricerca della verità è condizione indispensabile per la democrazia e quindi per la giustizia e che anche in Italia la verità su alcune stragi non vuole venire a galla e quindi questa ricerca della verità accomuna i due popoli.
Prendiamo a prestito le parole di Kessler per richiamare l’attenzione della stampa locale e del consiglio provinciale sulle vicende del Chaco sul quale noi, piccola associazione, da mesi stiamo chiedendo trasparenza e verità su come vengono utilizzati i finanziamenti della PAT in quella provincia.
Certo non vogliamo paragonare le situazione del Chaco con le drammatiche vicende causate dalla dittatura o dal silenzio dei servizi segreti, ma con la nostra richiesta di trasparenza vogliamo ricordare che, per noi, i diritti umani sono violati anche dove le persone muoiono per denutrizione o condannate a situazioni disumane di mera sopravvivenza. E questa è la drammatica situazione della popolazione indigena, ma non solo indigena, nel Chaco argentino, alla quale i progetti di cooperazione della Provincia di Trento mirano a dare almeno parziale risposta.
Per questo ribadiamo con forza le parole del presidente Kessler quando dice che non c’è giustizia senza la verità, non c’è verità senza la conoscenza.
Oggi nel nostro piccolo continuiamo la nostra denuncia per fare luce sull’impenetrabile burocratico che il presidente Dellai si ostina a mantenere tale!
Nello stesso tempo rivolgiamo la richiesta al presidente del consiglio Giovanni Kessler affinché faccia sentire la sua voce anche con Dellai chiedendo verità e trasparenza anche sui finanziamenti nel Chaco e sulle condizione di fame e miseria a cui sono condannati gli indigeni di quella martoriata provincia.

Amici del Sud America

Trento, 30 settembre 2009

Pro.ga.no: le “novità” del progetto

El gobierno provincial determinó que, con una frecuencia de al menos dos veces por semana, se incluya el consumo de carne de cabra en los entes que controla el Estado provincial. El fin es sostener la producción caprina y mantener el equilibrio financiero del Frigorífico Caprino de Pampa del Infierno. Así lo aseguró este domingo el vicegobernador Juan Carlos Bacileff Ivanoff al recorrer el frigorífico caprino de esa localidad. “Eso va a significar una producción sustentable y permitirá mantener el Frigorífico en un estado de equilibrio financiero”, sostuvo.
Il governo provinciale ha deciso di includere il consumo di carne caprina almeno due volte alla settimana in tutte le mense gestite dallo Stato provinciale. L’obiettivo è quello di sostenere la produzione caprina e mantenere l’equilibrio finanziario del macello caprino di Pampa del Inferno. “…questo significherà una produzione sostenibile e permetterà di mantenere in uno stato di equilibrio finanziario il macello”… dichiarazioni del vice governatore del Chaco, Juan Carlos Bacileff Ivanoff.
Con el objetivo de hacer sustentable la producción caprina y mantener el equilibrio financiero del Frigorífico Caprino de Pampa del Infierno, el gobierno provincial determinó que al menos dos veces por semana se incorpore el consumo de carne de cabra en los entes que controla el Estado provincial. Así lo aseguró hoy el vicegobernador Juan Carlos Bacileff Ivanoff al recorrer el mejor frigorífico caprino que existe en el país, asegurando que de ahora en adelante los comedores escolares, hogares de ancianos y hospitales, entre otras dependencias, incorporarán semanalmente la carne caprina en sus dietas.
Con l’obiettivo di sostenere la produzione caprina e mantenere l’equilibrio finanziario del macello caprino di Pampa dell’Inferno, il governo provinciale ha deciso che almeno due volte alla settimana si includa il consumo di carne caprina nelle mense gestite dallo Stato. Cosi ha dichiarato oggi il vice governatore Juan Carlos Bacileff Ivanoff in una visita al miglior macello caprino che esiste nel paese, assicurando che da adesso le mense scolastiche, le case di riposo e gli ospedali includeranno settimanalmente la carne caprina nei loro menu.
Bacileff Ivanoff, a cargo del Ejecutivo provincial, recorrió las instalaciones del Frigorífico junto al intendente local Marcelo Píccoli y el coordinador de los proyectos trentinos para Sudamérica, Ciro Russo, oportunidad en que comentó y detalló la iniciativa provincial que intenta fortalecer el mercado interno. “Tenemos que colaborar desde el Estado para que esto funcione. Por eso, es una determinación del gobierno provincial instrumentar como base dos veces por semana se pueda introducir el caprino en el mercado de consumo en los entes que controla el Estado provincial”, ratificó el funcionario provincial. Es decir, en los comedores escolares, en el sector de la policía o en los hospitales, entre otras reparticiones, un par de veces por semana se pueda comer cabra: “Eso va a significar una producción sustentable y permitirá mantener el Frigorífico en un estado de equilibrio financiero”, insistió.

Bacileff Ivanoff in visita alle strutture del macello insieme al sindaco locale Marcelo Piccoli e al coordinatore dei progetti trentini in Sudamerica Ciro Russo, ha detto che l’iniziativa intende rafforzare il mercato interno. “…Lo Stato deve collaborare di modo che questo funzioni. Quindi il governo provinciale ha deciso che due volte in settimana si introduca la carne caprina nel mercato di consumo, nelle mense gestite dallo Stato…, cioè, nelle mense scolastiche, nell’ambito della polizia e degli ospedali…”

LOS QUESOS TAMBIÉN
Luego, la comitiva también recorrió la cooperativa Valsugana chaqueña, donde el vicegobernador se comprometió a realizar todas las gestiones necesarias para que los quesos que allí se producen tengan el mismo destino que la carne caprina. Ambos emprendimientos se llevan adelante en conjunto entre el gobierno provincial y la Provincia Autónoma de Trento (Italia).

Dopo, la comitiva ha visitato la cooperativa Valsugana Chaquena, dove il vice governatore ha promesso di realizzare tutte le gestioni per far si che i formaggi che si producono li abbiano lo stesso destino della carne caprina. Entrambe le iniziative sono portate avanti dal governo provinciale insieme alla Provincia Autonoma di Trento (Italia).

“Hay que imponer en el país y en el extranjero la cultura del consumo de la cabra. Es un compromiso del Estado que dos veces por semana los municipios, las entidades o comedores que se adhieran, dos veces por semana puedan consumir la carne caprina, para que esto sea sustentable y no de déficit”, destacó Bacileff Ivanoff. En adelante, los negocios que quieran incorporarse serán bienvenidos, porque significarán un adelanto para Pampa del Infierno y el resto de las localidades que están incorporadas al Progano.

Bisogna imporre nel paese e all’estero la cultura del consumo della capra…i negozi che vorranno farne parte saranno benvenuti perché significherà un passo avanti per Pampa dell’Inferno e per il resto delle località che faranno parte del Progano.

“Venimos con el ánimo de decir que éstas instalaciones son un ejemplo”, agregó el vicegobernador al referirse al Frigorífico Caprino de Pampa del Infierno. “Se comenta en todos los ámbitos que el mejor frigorífico caprino que existe es el de Pampa del Infierno. Pero tenemos que demostrar en los hechos que si tenemos los recursos humanos y estas instalaciones, estamos incorporando la idea que aparte de la comercialización del producto, como política de Estado darle sustentabilidad al proyecto y esto se autofinancie”, concluyó.

“Vorremmo che queste strutture siano un esempio”, ha detto il vice governatore riguardo al macello caprino di Pampa del Inferno. “In tutti gli ambiti si dice che il miglior macello caprino che esiste nel paese è quello di Pampa del Inferno, ma dobbiamo dimostrarlo anche con i fatti, perché se abbiamo le risorse umane e le strutture possiamo incorporare l’idea che oltre alla commercializzazione del prodotto come politica statale bisogna dare sostenibilità al progetto di modo che possa autofinanziarsi”

COMPROMISO PROVINCIAL
Por su parte, Ciro Russo, planteó la necesidad que todos los actores del proyecto empujen en la misma dirección. Así, reconoció al señor vicegobernador, que ha firmado un acuerdo en enero pasado en Trento: “Está muy comprometido para que la cosa pueda funcionar”, dijo. En esta línea, destacó que con esta última idea de consumir carne caprina en los comedores diseminados en toda la provincia, “va a ayudar a que este proyecto pueda funcionar mejor”.
La cooperativa Trento es la que maneja la planta, pero “tiene que hacerlo económicamente sustentable”, reconoció. “Pero falta –agregó, porque el volumen que necesita para que pueda auto sostenerse depende del volumen de faena. Respecto a esto, estamos un poco lejos, pero esta idea del vicegobernador va a ayudar a lograr este objetivo”.
Finalmente, el intendente Piccoli coincidió con la idea del vicegobernador respecto a que hay que darle una salida a la carne caprina en el mercado interno del Chaco. “La carne del chivo es muy saludable, porque tiene bajo contenido de colesterol, entre otros beneficios. Esto es una base para los pequeños productores, para que no se corte la producción”, concluyó.

Ciro Russo ha parlato sulla necessità che tutti gli attori coinvolti nel progetto spingano nella stessa direzione, confermando l’accordo dello scorso gennaio a Trento: ha riconosciuto che il vice governatore si è compromesso per far si che la cosa possa funzionare. In questa linea ha evidenziato che con questa ultima idea di consumare carne caprina nelle mense di tutta la provincia si possa aiutare a far funzionare meglio il progetto. Ha riconosciuto che la cooperativa Trento gestisce il macello, ma deve farlo diventare economicamente sostenibile. Manca perché non si è ancora raggiunto il volume di macellazione necessario per poter auto sostenersi. “Riguardo a questo siamo un po’ lontani, ma l’idea del vicegovernatore aiuterà a raggiungere l’obiettivo”.
Infine, il sindaco Piccoli ha concordato con l’idea del vicegovernatore riguardo a promuovere il consumo della carne caprina nel mercato interno del Chaco. “La carne caprina è molto salutabile e ha un basso contenuto di colesterolo fra altri benefici. Questo è una base per i piccoli produttori, per far si che non si fermi la produzione”

(Articolo del Giornale Chaco del 07/08/09)

Commento di Lorenzo, un lettore di Resistencia

Grande vicegobernador… ud si que la tiene clara.. les traera a Resistencia carne de cabras… vice… la gente no come cabritos en Resistencia porque no les gusta.. nada mas .. para que quiere traer.. o esta por comprar y regalarselos…. en Tres Isletas Chaco.. hay un criadero de ranas… mande tambien en Resistencia ranas.. y se atropellaran para comer…si hubiera sido negocio.. miles de camiones estarian inundando Resistencia con dicha carne… todavia la gente no esta acostumbrada…. los resistencianos te comen .. pacu.. moncholos.. bagres.. mojarritas.. palometas y, en casos de muchas necesidades, tambien he visto comer gatos caseros…en algunos casos hasta morenas… (ojo hablo de pescados.. que nadie confunda con mujeres morenas).. pero cabritos no y menos si hay que pagarlos… pero ud quiere reventar y cambiar de habitos… regale … reparta en unidades basicas… reparta.. que se acostumbre lo haga por lo menos tres meses… y despues si.. a disfrutar un hermoso chivito…rico nutritivo y chaqueño …

Grande Vice governatore…Lei si ha le idee chiare…porterà a Resistencia la carne caprina… Vice… la gente non mangia capretti a Resistencia perché non li piacciono …perché vuole portarla? Oppure pensa di comprarli e regalarli? A Tres Isletas, Chaco, c’è un allevamento di rane…porti anche le rane a Resistencia e vorranno sicuramente mangiarle..Se fosse un affare, tantissimi camion annegherebbero Resistencia con le rane…la gente di Resistencia mangia pacu, moncholos, mojarritas…e in alcuni casi ho visto anche mangiare gatti, ma non capretti e tantomeno se bisogna pagarli..ma Lei vuole cambiare le abitudini….

La prepotenza del “principe Dellai”

dellaiVenerdì 28 agosto 2009 come associazione amici del Sud America siamo andati davanti alla provincia in piazza Dante a Trento, per portare direttamente ai componenti la Giunta Provinciale ed allo stesso Dellai i motivi della nostra protesta per le mancate risposte alle domande di conoscenza e trasparenza sulle politiche che questa giunta provinciale ha in essere per il sud America e per il Chaco in particolare.
Infatti abbiamo consegnato agli assessori presenti ed al Presidente Dellai copia della nostra richiesta d’incontro, ancora inascoltata del dicembre 2008, quella più recente (lAgosto 2009) fatta all’assessore Lia Beltrami e copia di due articoli: uno di Ferruccio Bolognani e uno di Mempo Giardinelli riportante la drammatica situazione esistente nel Chaco.
Abbiamo incontrato Dellai davanti alla porta dell’ascensore che posta in giunta e le sue prime affermazioni sono state: “quand’è che l’ampiantalì” (tradusione:quando è che la smettete con la vostra protesta)? Quando ci darà l’incontro richiesto, è stata la nostra risposta. Ne è seguita una breve discussione sui viaggi in Argentina ed alla nostra richiesta, al fine di fugare tutti i dubbi, di visitare assieme e senza preavviso, le regione del Chaco ha abbandonato la discussione ed è salito in ascensore.
Non abbiamo potuto consegnare i documenti all’assessore Lia Beltrami in quanto non si è vista ma anche da Lei attendiamo l’incontro richiesto.
Abbiamo voluto portare a conoscenza dei lettori di questo Blog questo piccolo evento perché, come tanti altri, testimonia l’atteggiamento altezzoso, quasi arrogante e di sfida, dall’alto del suo potere, nei confronti di semplici cittadini che chiedono solo trasparenza nelle scelte della PAT.
Ma come abbiamo più volte ribadito noi non ci stancheremmo di far sentire la nostra voce di protesta informando i cittadini sulla situazione in Chaco che questa giunta continua a voler secretare.
Noi contiamo sul fatto che anche i cittadini e la stampa locale prendano coscienza del fatto che una democrazia compiuta richiede che venga tolta questa “cappa di silenzio” (impenetrabile) che grava sulle richieste di notizie e di chiarimenti che provengono da semplici cittadini e/o da associazioni trentine sulle politiche della provincia in merito ai temi della cooperazione internazionale

Ezio Casagranda
Trento, 5 settembre 2009

Chaco: continua la nostra battaglia

Chaco1Anche oggi siamo tornati in piazza, ( la quarta volta in pochi mesi) con un Sit-dalle ore 9 alle ore 13 e relativo volantinaggio ai cittadini di Trento per chiedere trasparenza sui finanziamenti della Provincia di Trento in Argentina ed in particolare nella regione del Chaco.
Erano presenti anche cittadini di Brescia che hanno voluto così testimoniare la necessità di fare chiarezza sui finanziamenti in argentina.
Da mesi stiamo, inutilmente, chiedendo un incontro con l’Assessore all’emigrazione per avere i chiarimenti necessari a fugare dubbi e perplessità, su come vengono impiegati i contributi provinciali.
Una manifestazione che abbiamo voluto tenere in piazza Dante e in occasione della riunione della Giunta provinciale abbiamo consegnato direttamente al Presidente Dellai (un po stizzito) ed ai singoli assessori copia del volantino e una piccola documentazione che riassume le domande a cui attendiamo risposte chiare e trasparenti.
Documentazione che abbiamo consegnato anche alla stampa locale in occasione della consueta conferenza stampa convocata dal Presidente delle ore 12.00.
Nonostante le nostre ripetute denunce la Provincia continua a fare orecchie da mercante.
Un silenzio assordante che non trova giustificazione alcuna se non nell’arroganza di un potere che si sente legittimato a non dare risposte alle domande dei suoi cittadini. Cittadini che forse ritiene di poter trattare come sudditi.

Per leggere il VOLANTINO DISTRIBUITO clicca QUI’

Per leggere la documentazione clicca su cammino indigeno

GLI AMICI del SUD AMERICA

Trento, 28 agosto 2009

Chaco:Riforestazione e ambiente

chacofotoProgetti di Ciro Russo. (Voce Trentina, gennaio 1993 n° 579)

Solitamente un personaggio, un politico, una società industriale programma e controlla l’attuazione dei progetti al termine del tempo prefissato. Il fallimento squalifica le capacità e la professionalità di chi voleva realizzarli Ai lettori propongo questo articolo di Ciro Russo che per la provincia nel Chaco prevedeva:

«LA RIFORESTAZIONE E RIPRISTINO AMBIENTALE» «In accordo con il Governo provinciale e la Municipalidad de Resistencia è stato elaborato un progetto di RIFORESTAZIONE della foresta sub tropicale compromessa dai passati tagli massicci e da eventi calamitosi, aventi come obiettivi la formazione e la specializzazione di giovani nel settore forestale, la realizzazione di attività di risanamento e riforestazione, nonché dell’industria commerciale del legno. Si prevede inoltre la formazione di cooperative di giovani operanti nel settore.
Accanto all’intervento in tema forestale è stato progettato altresì un intervento di RISANAMENTO igienico sanitario del sistema fognario della città di Resistencia, che prevede la realizzazione di una rete fognaria in zone attualmente non collegate con la rete esistente, un sistema di camera settica con filtro biologico per il trattamento degli effluenti cloacali , riparazione di conduttori di acque nere danneggiate, una nuova rete incubata di acque bianche in sostituzione di quella attualmente a cielo aperto.
Per il finanziamento di questi due progetti, il cui costo stimato è pari a circa 41.500.000.000 di lire (41,5 miliardi di cui 7,5 per il progetto igienico sanitario) è stato chiesto l’intervento della legge n° 49 dello Stato Italiano, da definirsi nell’ambito di un accordo bilaterale Italia – Argentina.Il 10% del costo del progetto è previsto essere del Governo del Chaco. Il progetto è tuttora all’esame delle autorità argentine, e si configura in suo accoglimento pur consapevoli delle difficoltà esistenti, sia sul versante Argentino che, per farlo approvare, dovrà considerarlo “prioritario” rispetto ad altri che su quello Italiano alle prese con le note difficoltà economiche».

«PROGETTO AGRICOLO»

«Accanto a interventi di natura assistenziale la PAT intende attuare un progetto volto a migliorare le condizioni economiche degli agricoltori trentini residenti nel Chaco, puntando alla produzione alternativa della coltivazione del cotone che, com’è noto, non consente di realizzare ad alcun produttore medio piccolo un reddito in gradi di soddisfare le esigenze minimali della propria famiglia. Per questo è stato approntato un progetto che si propone di migliorare le tecniche agricole, incrementare e diversificare la produzione, offrendo agli agricoltori assistenza tecnica per la coltivazione e commercializzazione dei prodotti.
Il progetto verrà realizzato nell’arco di tre anni con una spesa prevista a regime, e subordinatamente alla realizzazione dei presupposti previsti, pari a circa 670.000.000 di lire».
C.R. Buenos Aires 2.10.1992

NB
1° Tali congetture sono contenute anche nel mio libro “All’ombra dell’Aconcagua” quando riporto una intervita fatta a Ciro Russo nella Sede della CETA (Camara empresarios trentinos en la Argentina) a Buenos Aires (17 novembre 1992, pag. 249)
2° Oggi fa sorridere la presunzione di Ciro Russo convinto di amministrare 41,5 miliardi per la RIFORESTAZIONE e RISANAMENTO con progetti fantasiosi e non condivisi dal Governo del Chaco che, in casa propria, ha tecnici e professionisti preparati.
3° L’idea di diversificare (con chi ? e perché ?) la coltivazione del cotone, dopo 17 anni dal progetto di Ciro Russo, sarebbe stata fallimentare. La diminuita produzione di cotone degli USA in questi ultimi anni ha infatti favorito chi coltiva il cotone nel Chaco.
In conclusione. Anche il sogno del Frigorifico, basato sui progetti di Ciro Russo, oggi raccoglie un disastro industriale e commerciale perché
1° ha proposto consumo di carne caprina in Argentina dove è più economica quella bovina
2° ha trattato con politici che cambiano ad ogni tornata elettorale
3° ha costruito il Macello dove c’è carenza di acqua

Ferruccio Bolognani (23.08.09)

Alle Famiglie non piace l’unificazione

emigrazioneDal Giornale Il Trentino — 15 agosto 2009 pagina 11 sezione: CRONACA

Ho visto con interesse la pubblicità dell’Unione delle Famiglie del 30 luglio. La prima riflessione è di sorpresa perché, come molti lettori, non immaginavo quanto le diramazioni dei club denominati Famiglie potessero attivarsi a supporto ed aiuto degli emigranti trentini, specialmente in Sud America.
La seconda si riferisce alla distorsione della realtà che presenta le Famiglie in contrapposizione ai Circoli della Trentini nel mondo o, peggio ancora, in contrasto. Per mia conoscenza personale e per la documentazione raccolta nei miei viaggi in Argentina emerge una collaborazione e sintonia di intenti tra emigranti che hanno liberamente scelto l’una o l’altra aggregazione, che dovrebbe essere conosciuta.
Cito fra le tante quella di un documento congiunto del Circolo trentino di Buenos Aires con quello della Famiglia di Rafaela (Santa Fé). Sembra che taluno, a disagio per dover spiegare con trasparenza il suo comportamento negli interventi di cooperazione in Sud America, preferisca avere come referente l’associazione a cui appartiene per escludere la seconda.
È una distorsione mentale che alcuni politici hanno colto per cercare di escludere le Famiglie. Infatti una modifica alla legge dell’Emigrazione prevede che dopo il 31 ottobre del 2009 l’Unione delle Famiglie dei trentini all’estero non dovrebbe avere alcun contributo dalla Provincia e pertanto ne preannunciano l’estinzione.
Al di là di considerazioni legate al rispetto della Costituzione che permette una libera scelta di aggregazione da parte dei cittadini, non ci si spiega perché i 400.000 trentini all’estero debbano far a capo ad una sola associazione. Mentre nel Trentino coesistono centinaia di associazioni simili o clonate che ricevono contributi dalla Provincia e dai Comuni dove svolgono attività culturali, sociali e sportive.
Come per queste associazioni è normale che tra i Circoli e le Famiglie dislocate all’estero ci sia una forma di competizione ed emulazione per migliorare le iniziative a vantaggio degli emigranti. Prova ne sia che i Circoli in Argentina si sono moltiplicati dopo la presenza delle Famiglie.
Parlare di unificazione forzata si può incrinare la collaborazione e allontanare dalla Provincia quei trentini che hanno liberamente scelto di appartenere alle Famiglie.
A meno che, come oggi sembra attuale, essi si aggreghino in club denominati Andreas Hofer come esistevano negli Usa ai primi del novecento a Denver, Trinidad e Tollerburg (Colorado), a Bessemer e Cospian (Michigan) a Frontenac e West Mineral (Kansas).
In tal modo la Provincia concederà dei contributi perché gli emigranti trentini abbiano libertà di scelta.

Ferruccio Bolognani

Trento, 15 agosto 2009